È nata la FEDIRETS, la nuova Federazione Dirigenti e Direttivi Enti Territoriali e Sanità

Il 28 ottobre 2017 a Roma è stata costituita ufficialmente la nuova Federazione Dirigenti e Direttivi Enti Territoriali e Sanità. Il nome della nuova Federazione, nata dalla fusione delle organizzazioni sindacali afferenti l’attuale area di contrattazione della Dirigenza “Funzioni Locali”, DIRETS e FEDIR, è FEDIRETS.

La FEDIRETS avrà come scopi promuovere e affermare la presenza attiva dei Dirigenti e dei Direttivi nella Pa; difendere e tutelare gli interessi generali e particolari degli aderenti; rappresentare Dirigenti e Direttivi aderenti nei rapporti con le Istituzioni e la Pa; fare tutto il possibile per valorizzare l’affermazione delle funzioni dei Dirigenti e dei Direttivi della Pa; promuovere azioni sindacali in favore della categoria; tutelare la dignità e il prestigio della funzione dirigenziale; coordinare l’azione dei propri Organismi; promuovere attività culturali e formativi oltre a ogni iniziativa utile a garantire il rispetto delle pari opportunità.

Lettera agli iscritti del Segretario Generale
Atto costitutivo FEDIRETS
Satuto FEDIRETS
Verbale Consiglio Direttivo FEDIRETS

 

“LEALTA’ RECIPROCA E FARE SQUADRA” LE REGOLE TRA AMMINISTRATORI E DIRIGENZA

“Lealtà reciproca tra politica e dirigenza” è l’incipit del Segretario Generale della Direts, Mario Sette e “Dirigenza faccia squadra fare con gli amministratori in leale collaborazione (e non in  fedeltà) è la conclusione del Sindaco del Comune e della Cittametropolitana di Napoli Luigi De Magistris, al terzo e conclusivo Convegno di Direts sulla riforma della Pubblica  Amministrazione I tenutosi  a Napoli, nella Sala del Consiglio metropolitano in via Santa Maria La Nova, venerdì scorso 9 giugno. ll tema verteva con particolare riferimento al ruolo e alle competenze della Dirigenza e degli Enti territoriali,

La Direts, primo sindacato autonomo dei dirigenti e direttivi dei Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e amministrativi della Sanità, è il nuovo soggetto sindacale risultato della fusione dei due sindacati storici Direl e Direr-Sidirss avvenuta il 18 marzo scorso.
La Direl,  prima della fusione, aveva organizzato negli scorsi mesi di gennaio e febbraio i primi due Convegni rispettivamente a Venezia-Mestre e a Roma sulla scelta dei Dirigenti e sulla valutazione e imparzialità della loro attività che ha un ruolo essenziale nel più ampio intervento di riforma della P.A.
La promozione del dibattito pubblico permette di fornire un contributo di conoscenza e ragionevolezza alle scelte del Legislatore e contemporaneamente cerca di dare trasparenza ad un percorso per sua natura complesso e delicato: è questo l’obiettivo perseguito con l’iniziativa convegnistica citata.

In apertura del Convegno conclusivo, il Segretario Generale della Direts, Mario Sette, ha introdotto i temi del dibattito riguardanti la riforma della dirigenza pubblica, il ruolo di Regioni, Province, Città Metropolitane, Comuni, il rapporto tra politica e gestione della “cosa pubblica”, infine tra politica e dirigenza pubblica dove la parola d’ordine deve essere lealtà reciproca e non diffidenza aprioristica se si vogliono raggiungere i risultati che entrambi sperano in nome e per conto dei cittadini amministrati.
I contributi  allo sviluppo di tali temi sono venuti da:
– Giuseppe Cozzolino, Direttore Generale della Città Metropolitana di Napoli, che ha portato i saluti del Sindaco De Magistris,  e vede nelle professionalità dei dirigenti il contributo essenziale alla trasformazione della P.A.
– Silvana de Paolis, Segretaria Generale Vicaria di Direts, che ha sottolineato la necessità di regole precise che riguardino il diritto all’incarico dirigenziale, la ridefinizione dei criteri di valutazione dei dirigenti,  il riconoscimento della fondamentale figura dei Segretari Comunali.
– Antonio Meola, Segretario Generale della Città Metropolitana di Napoli, che ha insistito sulla formazione del management per aumentare in modo permanente la qualità delle competenze a tutela del pubblico interesse.
– Giuseppe Tagliamonte, Consigliere della Corte dei Conti della Basilicata, che ha espresso la sua convinta fiducia nell’auto-controllo di una pubblica amministrazione da preferire al controllo esterno che interviene postumo rispetto alla gestione quotidiana del pubblico interesse.
– Achille Variati, Sindaco di Vicenza e Presidente dell’Unione Province Italiane, che con un video-messaggio  per poter ugualmente partecipare ai lavori del Convegno, ha sottolineato come le scarse risorse messe a disposizione delle Province permettono di chiudere i Bilanci ma di non garantire i servizi. Con forte passione politica Variati ha affermato che le Province sono “segni di identificazione” ed “esprimono l’identità dei territori” e non si possono semplicemente cancellare.

– Stefano Lombardi, ANCI Campania Giovani, che ha ribadito come politica e dirigenza devono collaborare per utilizzare al meglio le risorse nel rispetto delle leggi in vigore.
– Domenico Tomassetti, avvocato in Roma, che ha ripercorso le principali criticità della riforma della P.A. soffermandosi sulla distinzione tra ruolo di indirizzo e gestione delle risorse dove le regole per conferire incarichi e valutare performance dirigenziali sono ancora l’anello più debole della catena.

A conclusione dei lavori, tra gli interventi del numeroso pubblico presente, quello di Antonio de Marchi, Segretario Generale Vicario della Direl, che ha contestato il falso concetto portato avanti dai  media di una dirigenza pubblica incompetente: in vero è la mancata collaborazione tra politica e dirigenza che non permette la piena ed efficace erogazione di servizi ai cittadini.

Infine l’intervento del Sindaco Luigi de Magistris, che liberatosi da precedenti impegni, ha voluto incontrare i convegnisti per testimoniare come gran parte del successo della sua Amministrazione sia da attribuire alla lealtà con cui la dirigenza ha fatto “squadra” con lui: quindi non fedeltà ma lealtà e reciproca collaborazione.

Conclude i lavori Mario Sette che, ringraziando gli intervenuti, sottolinea come il territorio vada governato secondo i tre grandi concetti che sono stati richiamati all’inizio dei lavori ma sono stati confermati dagli interventi come elementi di successo nell’attività pubblica: lealtà, competenza e senso della “squadra” degli attori protagonisti.

Infine ringraziamo i colleghi della Direl di Napoli per l’organizzazione del Convegno e l’opportunità del prezioso confronto con  autorevoli relatori.

Intervento del Sindaco De Magistris

 

L’ANAC SOSPENDE L’OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI REDDITI PATRIMONIALI DEI DIRIGENTI PUBBLICI

Diamo diffusione di seguito, per opportuna conoscenza, al testo della Delibera n. 382 del 12 aprile 2017 dell’ANAC che sospende l’obbligo di pubblicazione dei redditi patrimoniali dei dirigenti pubblici, accogliendo le nostre richieste e sollecitazioni.

Delibera numero 382 del 12 aprile 2017

Sospensione dell’efficacia della delibera n. 241/2017 limitatamente alle indicazioni relative all’applicazione dell’art. 14 co. 1 lett. c) ed f) del d.lgs. 33/2013 per tutti i dirigenti pubblici, compresi quelli del SSN.

VISTO l’art. 14 del d.lgs. 14 marzo 2013 n. 33 come modificato dall’art. 13 del d.lgs. 25 maggio 2016 n. 97, che, al co. 1 bis, ha esteso gli obblighi di trasparenza di cui al co.1 ai titolari di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli conferiti discrezionalmente dall’organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione.

VISTA la determinazione n. 241 dell’8 marzo 2017 avente ad oggetto “Linee guida recanti indicazioni sull’attuazione dell’art. 14 del d.lgs. 33/2013 «Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali» come modificato dall’art. 13 del d.lgs. 97/2016”, con cui l’Autorità ha fornito indicazioni per l’attuazione delle disposizioni di cui all’art. 14 anche ai dirigenti pubblici,  ritenendole altresì applicabili anche ai dirigenti del SSN indicati all’art. 41 co. 3 del medesimo decreto, e, in cui, in ragione del carattere di novità, ha indicato il termine del 30 aprile 2017 quale termine ultimo per la pubblicazione dei suddetti dati.

VISTA l’ordinanza cautelare del TAR Lazio, sez. I-quater, n. 1030/2017 che ha sospeso atti del Segretario generale del Garante della privacy sull’attuazione dell’articolo 14 per i dirigenti motivando con riferimento alla “consistenza delle questioni di costituzionalità e di compatibilità con le norme di diritto comunitario sollevate nel ricorso e valutata l’irreparabilità del danno paventato dai ricorrenti discendente dalla pubblicazione on line, anche temporanea, dei dati per cui è causa”.
VISTA la lettera del Segretario generale del Garante della privacy del 3 aprile 2017 con cui il Garante rende noto di aver ricevuto un parere dell’Avvocatura dello Stato  del 9 marzo 2017 secondo cui non sussistono i presupposti per proporre appello avverso l’ordinanza del TAR e che pertanto, “salvo diverso avviso di codesta Autorità, il Garante non procederà alla pubblicazione” dei dati di tutti i dirigenti in attesa della pronuncia di merito.
VISTA la nota del 5 aprile 2017 con cui il Presidente dell’ANAC ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri se intendesse proporre impugnazione avverso l’ordinanza del TAR Lazio sez. I-quater, n. 1030/2017,  al fine di valutare se estendere l’indicazione prevista dal TAR a tutti i dirigenti di cui al citato art. 14.
VISTA la nota di risposta del Segretario generale della Presidenza del Consiglio con cui è stato  trasmesso il parere dell’Avvocatura dello Stato reso in data 10 aprile 2017 che, richiamando quanto già rappresentato nel precedente parere del 9 marzo 2017, “consigliava di non rimuovere gli effetti della sospensiva concessa dal TAR, a prevenzione di una possibile esposizione dell’amministrazione a future domande risarcitorie” in considerazione della “innegabile gravità e irreparabilità del pregiudizio connesso all’irreversibile effetto della pubblicazione dei dati oggetto del giudizio”.
CONSIDERATO che nel proprio parere del 10 aprile 2017 l’Avvocatura rappresenta che l’ordinanza impugnata è diventata definitiva il 2 aprile 2017.
VISTO il ricorso di un’organizzazione sindacale – che rappresenta i dirigenti dello Stato, della Presidenza del Consiglio dei ministri, degli Organi costituzionali, delle Agenzie e delle Autorità indipendenti – e di quattro dirigenti pubblici, notificato all’ANAC in data 7 aprile 2017 per l’annullamento, previa sospensiva, delle Linee guida di cui alla determinazione n. 241/2017, nonché di quattro note rispettivamente della Presidenza del Consiglio di Ministri, del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, del Ministero della Salute e del Ministero della Giustizia relative alla richiesta di adempimento degli obblighi in parola con cui si chiede anche la previa disapplicazione dell’art. 14 nella parte in cui prevede la pubblicazione per i dirigenti pubblici dei dati di cui al co. 1 lettera c), relativi ai compensi e spese di viaggi di servizio e missioni, e alla lettera f), relativi ai dati reddituali e patrimoniali, per contrasto con la normativa UE ovvero, ove necessario, la rimessione alla Corte di Giustizia dell’UE e alla Corte costituzionale per la questione di compatibilità  di dette disposizioni con la normativa europea e per contrasto agli artt. 3, 13 e 117 co. 1 della Costituzione.
CONSIDERATO che nel parere reso dall’Avvocatura dello Stato alla Presidenza del Consiglio in data 10 aprile 2017 si fa altresì riferimento al ricorso notificato anche all’ANAC indicandolo come  “verosimilmente destinato a trovare accoglimento come nel precedente caso”.
VALUTATA la necessità di evitare alle amministrazioni pubbliche situazioni di incertezza sulla corretta applicazione dell’art. 14 del d.lgs. 33/2013, con conseguente significativo contenzioso, nonché disparità di trattamento fra dirigenti appartenenti ad amministrazioni diverse.

Il  Consiglio dell’Autorità

delibera di sospendere l’efficacia della delibera n. 241/2017 “Linee guida recanti indicazioni sull’attuazione dell’art. 14 del d. lgs. 33/2013 «Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali» come modificato dall’art. 13 del d.lgs. 97/2016”, limitatamente alle indicazioni relative all’applicazione dell’art. 14 co. 1, lett. c) ed f) del d. lgs. n. 33/2013 per tutti i dirigenti pubblici, compresi quelli del SSN, in attesa della definizione nel merito del giudizio o in attesa di un intervento legislativo chiarificatore.
Roma, 12.4.2017

Il Presidente
Raffaele Cantone
Depositato presso la Segreteria del Consiglio in data 12 aprile 2017
Il Segretario, Maria Esposito

Per scaricare il documento in pdf  ANAC_delibera 382_2017

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Nasce la DIRETS: l’unione di DIREL e DIRER-SIDIRSS dà vita al nuovo sindacato

Il 18 marzo è nata la DIRETS (Federazione Nazionale Dirigenti e Direttivi – Enti territoriali e Sanità), un nuovo soggetto sindacale, risultato dell’unione dei due sindacati storici, DIREL e DIRER-SIDIRSS.
Di seguito diamo diffusione alla lettera del Segretario Generale della DIRETS, il dott. Mario Sette, che annuncia la costituzione della nuova sigla.

Carissimi,

                Il 18 marzo scorso, con l’approvazione dello Statuto e l’insediamento degli Organi, ha preso vita il nuovo soggetto sindacale denominato DIRETS (Federazione Nazionale Dirigenti e Direttivi – Enti territoriali e Sanità) che raggruppa i sindacati storici DIREL, DIRER-SIDIRSS, rappresentativi del personale dirigente e direttivo, in servizio ed in quiescenza, degli Enti Locali, delle Regioni e degli Enti ed aziende del Servizio Sanitario nazionale.

La fusione dei due sindacati sotto un’unica sigla è stata ritenuta opportuna per la grande coincidenza di tematiche relativa a Dirigenti e Direttivi rappresentati, che operano direttamente e con immediatezza sul territorio e sui cittadini amministrati.

È poi diventata necessità per potersi presentare uniti e più forti nell’Area II di contrattazione della Dirigenza, “Area Funzioni Locali”, in modo da dare unica voce alle esigenze degli associati.

Il nuovo sindacato unitario e rappresentativo consentirà, quindi, di svolgere una funzione fondamentale sia nella fase di elaborazione della riforma del Pubblico Impiego e delle altre che verranno, sia sul tavolo sindacale per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro; indubbi, poi, saranno i benefici che deriveranno dall’azione sinergica che intendiamo svolgere sul territorio grazie ai referenti regionali.

La Federazione DIRETS si articola in due aree autonome dal punto di vista organizzativo: la DIREL e la DIRER-SIIDIRSS – a sua volta articolata nei due Dipartimenti DIRER e SIDIRSS -, in modo che ciascuno conservi la sua storia e la sua riconoscibilità.

Siamo molto contenti per questo risultato raggiunto ed altrettanto fiduciosi nei positivi esiti che potremo conseguire, forti della considerazione che l’unione tra le nostre Organizzazioni ha tratto impulso da una corale volontà proveniente dai nostri iscritti e dai loro rappresentanti territoriali che da anni condividono l’impegno sindacale fondato su condivise istanze; traendo spunto da queste sollecitazioni è stato agevole e naturale giungere alla nostra unione con grande entusiasmo e “senso di squadra”, stabilendo che sia Segretario Generale, per il primo biennio di attività, il sottoscritto in qualità di Segretario Generale della Direl, e Segretario Generale Vicario Silvana de Paolis, Segretario Generale della DIRER-SIDIRSS, alternandoci nelle cariche per il successivo biennio.

Nella consapevolezza del grande lavoro che ci attende ma convinti che adempiremo ai nostri compiti nel modo migliore e con La predisposizione d’animo giusta, auguro a noi tutti solo cose belle.

 

Il Segretario Generale Direts
dr. Mario Sette

 

Riforma PA: “Ripartiamo dal merito”

Durante il convegno Direl e Direr-Sidirss che si è tenuto il 15 febbraio a Roma, proposte per migliorare la  pubblica amministrazione e valorizzare il merito. Sindacati “pronti ad impugnare la legge regionale del Friuli”.
Di seguito il comunicato stampa successivo all’evento e la rassegna stampa aggiornata.

ROMA 16 FEBBRAIO 2016 – “Quello che serve alla Pubblica amministrazione è più meritocrazia. Quanta più qualità ci sarà nelle nostre PA quanto più sarà garantita la legalità. Il recupero del merito deve essere il nostro impegno a seguito di una riforma che è stata solo apparente, decimata, azzerata e che vede il governo in difficoltà. La pluralità dei sistemi di controllo paralizza tutto e non consente al dirigente di lavorare con serenità. Non è possibile applicare la medicina difensiva alla PA, altrimenti si blocca tutto. In questo senso anche l’Anac è diventata quasi un quarto grado di giudizio. La sentenza della Corte Costituzionale? Giustizia divina“.
Parole forti quelle dell’on Paolo Sisto, membro della prima commissione Affari Costituzionali della Camera, intervenuto al convegno organizzato dai dirigenti degli enti locali, Direl e regionali Direr-Sidirss che si è tenuto il 15 febbraio 2017 a Roma.

Durante l’incontro si è posto l’accento sulla necessità del recupero del merito, della trasparenza, della semplificazione dei procedimenti ed autonomia rispetto alla politica, proprio come suggeriva il titolo dell’incontro: ‘Riformiamo la PA, valorizzando merito e competenze?”

Il senatore Giorgio Pagliari si è concentrato sul rapporto fra politica e dirigenza. Pagliari ha difeso il testo Madia, con riferimento all’incarico a termine e al dinamismo necessario all’interno della PA. “La sentenza della Corte costituzionale è inaccettabile – ha dichiarato – non dà nessun criterio certo, non ha senso sulla materia pubblicistica“. La speranza per Pagliari è che il processo riformatore possa proseguire, con la prossima legislatura, segno che in questo momento non si fa in tempo ad intervenire con un decreto ad hoc. Sul merito e sulla competenza necessari per una buona PA si è concentrato il senatore Andrea Mandelli che ha posto l’accento “sulla scelta di un sistema di valutazione che sia serio e oggettivo“.

E proprio la valutazione è il tema dei temi per Direl e Direr-Sidirss, oltre che al necessario dialogo che i sindacati devono avere con i politici. “Serve confronto – hanno affermato il segretario generale, Direl Mario Sette, e Direr, Silvana De Paolis. Fino ad oggi il governo non ci ha sufficientemente ascoltati e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ristabiliamo in dialogo costruttivo” hanno concluso.

Durante il convegno è stata presentata una proposta di Riforma della PA da parte dei sindacati con la creazione di un albo della dirigenza al posto del ruolo unico, con dei criteri nuovi di valutazione e di durata degli incarichi.

Infine, l’avvocato Domenico Tomassetti ha parlato della paradossale legge regionale del Friuli Venezia Giulia, la ‘copia’ del testo Madia che entrerà in vigore a giugno per la dirigenza e che i sindacati si sono detti pronti ad impugnare.

Presenti anche numerosi consiglieri regionali, della Città Metropolitana di Roma e del Comune, fra cui il consigliere regionale Luca Malcotti, il consigliere di Roma Capitale e della Città Metropolitana di Roma, Paolo Ferrara, il consigliere del Comune di Civitavecchia e della Città Metropolitana di Roma, Matteo Manunta.

Anche in questa seconda parte del dibattito si è posto l’accento sul rapporto politica e dirigenza, con riferimento alle nomine di esterni all’interno delle Pubbliche amministrazioni. La sintesi di quel rapporto perverso fra indirizzo politico e amministrativo che paralizza le nostre PA e, spesso, non rende giustizia al merito.

Dopo Venezia e Roma, il prossimo appuntamento con Direl e Direr-Sidirss “per una riforfma necessaria” sarà a Lecce, fra qualche settimana.

Angela Corica
Uff. stampa

RASSEGNA STAMPA EVENTO DIREL 15 FEBBRAIO 2017

LE CENSURE DELLA CONSULTA ALLA LEGGE DELEGA DI RIFORMA MADIA

Con la sentenza del 9 novembre 2016, n. 251 (depositata in cancelleria il 25 novembre 2016) la Corte Costituzionale ha sancito l’illegittimità di quella norma della legge delega che prevede che i decreti attuativi siano approvati previo semplice parere della Conferenza Stato-Regioni, dove serve invece un’intesa per poter procedere.
Più precisamente sono stati dichiarati costituzionalmente illegittimi gli articoli 11, 17, 18 e 19 della Legge delega n. 124 del 2015 nelle parti in cui prevedono “che il governo adotti i relativi decreti legislativi attuativi previo parere anziché previa intesa in sede di conferenza unificata“. Se ne deduce necessariamente che il decreto legislativo sui ruoli unici della dirigenza pubblica – approvato il 24 novembre – é viziato in radice per il fatto stesso di essere stato approvato sulla base di un parere della Conferenza Unificata Stato Regioni dello scorso 3 novembre 2016, e non a seguito d’intesa
La Corte peraltro ha poi spiegato che per sancire l’illegittimità derivata del decreto bisognerà attendere ulteriore impugnazione e verificare che nel frattempo che il Governo non vi abbia posto rimedio   (cfr sentenza_Corte Costituzionale 251).
Il Governo ha quindi ritirato prima della firma del Capo dello Stato i decreti attuativi della riforma Madia interessati dalle censure della Consulta, già approvati il 24 novembre relativi a Dirigenza e Servizi Pubblici Locali, per evitare ricorsi a cascata.
Un altro decreto sarebbe inficiato per effetto della sentenza della Corte Costituzionale, già in vigore e riguarda l’inasprimento delle norme per contrastare l’assenteismo dei pubblici dipendenti. Con specifico riferimento al decreto attuativo riguardante la dirigenza, è ormai pacifico che detto atto legislativo debba essere ripreso da capo per renderlo aderente alle prescrizioni della Consulta.
Pubblichiamo la nota informativa ANCI sugli effetti della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità di norme di delega contenute nella legge 124/2015 (Legge Madia), relativamente a: Dirigenza pubblica, Servizi pubblici locali, Società partecipate, Riordino delle norme sul lavoro pubblico.

LA DIREL DICHIARA LO STATO DI AGITAZIONE

La Segreteria Generale della DIREL, Federazione Nazionale dei Dirigenti e dei Funzionari degli Enti Locali, aderente a CODIRP, si associa ad UNADIS, anch’essa organizzazione sindacale aderente a CODIRP, che ha già dichiarato lo stato di agitazione contro lo schema di decreto legislativo di riforma della dirigenza pubblica approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 agosto.

Rilevate le evidenti incostituzionalità e l’eccesso di delega presenti nell’Atto del Governo n. 328 che riporta uno Schema di decreto legislativo recante la disciplina della dirigenza della Repubblica: un provvedimento che ad avviso della DIREL comporta gravi rischi per l’imparzialità della azione amministrativa.

Considerato che il suddetto schema si presenta come un attacco alla categoria dei dirigenti delle Regioni e degli Enti Locali che la DIREL rappresenta a pieno titolo in quanto organizzazione sindacale firmataria del vigente CCNL d’area

DICHIARA LO STATO DI AGITAZIONE

Contestualmente invita gli iscritti ad aderire allo stato di mobilitazione dando notizia di ciò alle Amministrazioni di riferimento rendendosi disponibili a partecipare alle iniziative di protesta che verranno successivamente comunicate da questa Segreteria.

F.to Il Segretario generale.
Dott. Mario Sette

documento-di-critica-e-proposta-su-riforma-madia

DIREL e la riforma della Dirigenza Pubblica: diamo il nostro contributo per migliorarla!

Riprendiamo dal sito nazionale www.direl.net il comunicato di ieri 3 ottobre a cura della Segreteria della Federazione.

Le posizioni che la DIREL ha assunto rispetto al dettato normativo della riforma Madia sono state esplicitate nel documento allegato che ha contribuito a dare contenuti all’elaborato della Confederazione di appartenenza, la Codirp, e sono state ampiamente argomentate nel corso dell’audizione tenutasi giovedì scorso presso la I Commissione Affari Costituzionali del Senato, presieduta dalla Senatrice Anna Finocchiaro.

Evidenti sono le criticità del provvedimento, viziato da profili di incostituzionalità, eccesso di delega e che si caratterizza per essere di impossibile attuazione.

In ragione della gravità della situazione, la Segreteria Generale ed il Direttivo Direl, riunitasi il 21 ed il 22 settembre, hanno approvato il seguente piano di azione:

RIFORMA DELLA DIRIGENZA

LA DIREL C’È

PER SUPERARE LE PREVISIONI NORMATIVE PROSPETTATE DAL GOVERNO CHE INDEBOLISCONO L ‘ASSETTO STRUTTURALE, LE RISORSE UMANE E FINANZIARIE DELLA P.A. E CONTRIBUIRE AD EVITARE L’INTRODUZIONE DI NORMATIVE CHE POSSANO COMPROMETTERE IL BUON ANDAMENTO DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, IN UN QUADRO COERENTE DI GARANZIE ISPIRATO AI PRINCIPI DELL’IMPARZIALITA’ DELL’AZIONE PUBBLICA NELL’INTERESSE DEL CITTADINO, TENUTO CONTO CHE LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON PUO’ PREVARICARE IL DETTATO COSTITUZIONALE;

PER IMPEGNARSI IN TUTTE LE SEDI IN PROPOSTE CORRETTIVE PRIMA DELLA DEFINITIVA APPROVAZIONE DELLE NORME DI RIFERIMENTO, DIFFONDENDO LA GIUSTA CONOSCENZA DEI VERI E MALCELATI OBIETTIVI DELLA RIFORMA IN ATTO;

PER OPPORSI, IN ULTIMA ISTANZA, ANCHE NELLE SEDI GIURISDIZIONALI, COINVOLGENDO LE REALTA’ ISTITUZIONALI AD OGNI LIVELLO SULLE CRITICITA’ CHE LA RIFORMA PROSPETTA,

LA DIREL SI IMPEGNA E IMPEGNA

I PROPRI ISCRITTI, I SIMPATIZZANTI E I PROPRI CONSULENTI GIURIDICI A PRESENTARE PROPOSTE MIGLIORATIVE E INTEGRATIVE, NONCHE’ EMENDAMENTI ED OGNI NECESSARIO CONTRIBUTO NORMATIVO RITENUTO UTILE PER CONVERTIRE IN SENSO POSITIVO L’IMPIANTO PROGETTUALE DELLA RIFORMA, A TUTELA DEI FONDAMENTALI DIRITTI DEL CITTADINO

Documento Direl – documento-audizione-direl-senato-29-settembre-2016_-2
Schema criticita’ decreto delegato Madia

L’ARAN RICONOSCE E LEGITTIMA L’ESISTENZA DI CODIRP

Riprendiamo dal sito nazionale Direl la notizia che attendevamo impazienti da tempo: il riconoscimento ufficiale da parte dell’Aran della Confederazione dei Dirigenti della Repubblica CODIRP. Ecco quanto ha dichiarato il Segretario Generale della Direl, Mario Sette, a nome dei suoi iscritti e della Segreteria composta da Antonio De Marchi, Franca Zirtollo, Filippo Giordani, Maurizio Marsico e Micky de Finis :

Il dato è tratto: la CODIRP ESISTE!

“Lo scenario sindacale della dirigenza nazionale finalmente può annoverare tra i suoi protagonisti la CODIRP,  Confederazione alla cui fondazione ha contribuito con tenacia e convinzione sin da subito la DIREL, credendo fortemente nel processo di rinnovamento avviato da alcuni anni e che ha consentito di costituire la Confederazione dei Dirigenti della Repubblica cui aderiscono Direl (Dirigenti Enti Locali), Unadis (Unione Nazionale Dirigenti dello Stato in servizio presso i Ministeri, la Presidenza del Consiglio e le Agenzie Fiscali), Fassid (Federazione di Medici e Sanitari, che raggruppa Aupi, Sinafo, Simet, Snr e Aipac), Femepa (Associazione Nazionale Medici INPS); Flepar (Federazione degli Enti Parastatali che raggruppa l’Associazione Avvocati INAIL e l’Associazione Avvocati INPS) e Dirigentiscuola (Dirigenti della scuola).

È una Confederazione di dirigenti composta da Federazioni presenti in tutte le Aree di contrattazione; Federazioni che fanno delle loro affinità il collante che le unisce e delle loro peculiarità il tavolo di lavoro dialettico costante per elaborare idee e proposte innovative di largo respiro su cui concentrare l’azione sindacale per il perseguimento degli interessi generali dei lavoratori e della cittadinanza.
La Codirp, pertanto, nell’ormai prossima tornata contrattuale, si propone di raccogliere le istanze provenienti dalle varie specificità delle aree dirigenziali, portando sui tavoli della contrattazione contributi qualificati volti a istituire possibili tutele giuridiche ed economiche necessarie a ridare stabilità alle figure dirigenziali e direttive della PA.
In tale contesto la DIREL svolgerà un ruolo decisivo.
E’ stato un successo della squadra! Contrari come siamo alle strategie che rispondono al proncipio di “un uomo solo al comando”…
Siamo davvero soddisfatti e… adesso si inizia a lavorare sul serio, grazie al contributo che tutti vorremo dare, in relazione alle possibilità ed alle disponibilità di ciascuno.
Avanti con determinazione, senso di appartenenza istituzionale, dignità e professionalità, consapevoli del fatto che siamo Noi la Pubblica Amministrazione su cui si fonda l’ordinario vivere civile del Nostro Paese!”

Atto di riconoscimento dell’Aran (in particolare vedi pagg. 3-9-24)

“Stabilità, trasparenza ed equità nei conti dell’Inps”. Così Tito Boeri, durante il convegno Direl: “Pensionati, pensionandi e previdenza sociale, facce della stessa medaglia?

TORINO, 11 MARZO 2016Convegno “Pensionati, pensionandi e previdenza sociale facce della stessa medaglia?

“Stabilità nei conti dell’Inps, trasparenza nella gestione, equilibrio fra tra contributi versati e gli importi pensionistici erogati e stop ai privilegi da vitalizi”. Inizia così l’intervento di Tito Boeri, presidente dell’Inps, intervenuto durante il convegno organizzato dalla Direl, il sindacato dei dirigenti degli Enti Locali.
In un video messaggio inviato agli organizzatori dell’evento che si è svolto oggi presso il Comune di Torino – sala Norberto Bobbio – il presidente Boeri ha parlato della situazione attuale delle casse dell’Inps ed ha rassicurato i pensionati italiani e i pensionandi, rispetto ai facili allarmismi di questi giorni. “Le pensioni – ha chiarito Boeri – saranno regolarmente erogate, in quanto le riforme finora approvate garantiscono equilibrio finanziario nel tempo.
Il disavanzo nei conti c’è, però riguarda la parte relativa alle prestazioni assistenziali che sono a carico dello Stato. Una nuova Riforma volta all’uscita flessibile dal lavoro è in questo momento necessaria per garantire anche l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro a condizione però che il processo sia veloce, poiché se ritardato non darà alcun frutto”.
Su questa scia anche il sindaco di Torino, Piero Fassino, che ha condiviso l’analisi e la proposta del presidente dell’Inps sulla questione della cosiddetta “uscita flessibile” dal mondo del lavoro che, se da un lato potrebbe generare aumenti di spesa nel breve periodo, più avanti ci porterebbe ad un risparmio più o meno compensativo

Video messaggio del presidente Tito Boeri inviato al Convegno

Il sindacato Direl, tramite il suo segretario generale, Mario Sette, ha lanciato invece le proposte al governo: prima fra tutte l’ascolto dei sindacati durante il processo di Riforma. “Vogliamo riforme certe – chiosa Sette – ed anche stabili nel tempo, che consentano ai cittadini di avere garanzie per il proprio futuro. Le pensioni d’oro sono un problema reale perché ci sono state e ci sono ancora leggi e norme che le hanno consentite ma, in un sistema pensionistico più equo, non c’è spazio per questo tipo di privilegi per pochi. Il governo deve, in tal senso, assumere iniziative e rivedere le attuali condizioni, evitando il pericolo contenziosi”. Durante i lavori moderati dalla giornalista de La Stampa, Grazia Longo, sono inoltre intervenuti l’on. Baurizio Baradello, il Prof. Massimo Angrisani, e l’Arch. Antonio De Marchi (Direl Veneto). I lavori sono proseguiti anche durante il pomeriggio, con le relazioni del Dott. Massimo Lazzarotto, del Dott. Giorgio Fiorino e del prof. Sergio Foà, sui temi, nell’ordine, di anziani e servizi di accoglienza, spesa previdenziale, pensioni e diritti quesiti.

A conclusione del convegno sono intervenuti il Segretario Generale Direl dott. Mario Sette e dott.ssa Barbara Casagrande ed è stato approvato il seguente ordine del giorno:
1. E’ necessario ripensare il sistema previdenziale italiano per far fronte alle conseguenze della crisi demografica e della fragilità economica che ne consegue;
2. Il sistema previdenziale ha per finalità garantire la proporzionalità e l’adeguatezza delle pensioni; assegni al limite della sussistenza non sono ammissibili. E’ quindi necessario ripensare la sua struttura a partire dalla centralità della persona e solo successivamente tener conto del principio della sostenibilità economica.
3. Il sistema vigente ammette privilegi e nello stesso tempo gravi sperequazioni, queste due punte del sistema devono essere ricondotte all’equilibrio
4. la riforma futura non può attendere in quanto ha già le proprie vittime predestinate nei giovani e in coloro che nel lungo periodo di crisi hanno dovuto accontentarsi di occupazioni precarie
5. Gli obiettivi della riforma devono essere:
a) la trasparenza e la piena comprensibilità dei meccanismi di capitalizzazione   delle trattenute e utilizzo delle risorse in forma di investimento che ne incrementino il valore economico;
b) la durata – Non è accettabile che si giochi sui montanti accumulati per garantire risultati economici diversi da quelli che i contribuenti hanno il diritto di ricevere.

 Comunicati stampa:
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 foto convegnofoto convegnoSlide convegno:
Arch. A. De Marchi: Effetti della crisi economica sulle pensioni
Dott. G. Fiorino: Spesa previdenziale tra equità, solidarietà e sostenibilità dei costi,
Dott. M. Lazzarotto: Anziani e servizi di accoglienza
Prof. M. Angrisani: Una valutazione del sistema pensionistico italiano alla luce della sostenibilità logica
Prof. S. Foà: Pensioni e diritti quesiti. Limiti costituzionali alla discrezionalità politica