LE CENSURE DELLA CONSULTA ALLA LEGGE DELEGA DI RIFORMA MADIA

Con la sentenza del 9 novembre 2016, n. 251 (depositata in cancelleria il 25 novembre 2016) la Corte Costituzionale ha sancito l’illegittimità di quella norma della legge delega che prevede che i decreti attuativi siano approvati previo semplice parere della Conferenza Stato-Regioni, dove serve invece un’intesa per poter procedere.
Più precisamente sono stati dichiarati costituzionalmente illegittimi gli articoli 11, 17, 18 e 19 della Legge delega n. 124 del 2015 nelle parti in cui prevedono “che il governo adotti i relativi decreti legislativi attuativi previo parere anziché previa intesa in sede di conferenza unificata“. Se ne deduce necessariamente che il decreto legislativo sui ruoli unici della dirigenza pubblica – approvato il 24 novembre – é viziato in radice per il fatto stesso di essere stato approvato sulla base di un parere della Conferenza Unificata Stato Regioni dello scorso 3 novembre 2016, e non a seguito d’intesa
La Corte peraltro ha poi spiegato che per sancire l’illegittimità derivata del decreto bisognerà attendere ulteriore impugnazione e verificare che nel frattempo che il Governo non vi abbia posto rimedio   (cfr sentenza_Corte Costituzionale 251).
Il Governo ha quindi ritirato prima della firma del Capo dello Stato i decreti attuativi della riforma Madia interessati dalle censure della Consulta, già approvati il 24 novembre relativi a Dirigenza e Servizi Pubblici Locali, per evitare ricorsi a cascata.
Un altro decreto sarebbe inficiato per effetto della sentenza della Corte Costituzionale, già in vigore e riguarda l’inasprimento delle norme per contrastare l’assenteismo dei pubblici dipendenti. Con specifico riferimento al decreto attuativo riguardante la dirigenza, è ormai pacifico che detto atto legislativo debba essere ripreso da capo per renderlo aderente alle prescrizioni della Consulta.
Pubblichiamo la nota informativa ANCI sugli effetti della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità di norme di delega contenute nella legge 124/2015 (Legge Madia), relativamente a: Dirigenza pubblica, Servizi pubblici locali, Società partecipate, Riordino delle norme sul lavoro pubblico.

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