Il Decreto PA è legge: cosa cambia in tema di aumenti di stipendio e concorsi
Con il via libera del Senato, il decreto legge recante disposizioni in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni, licenziato nei giorni scorsi dalla Camera, è diventato legge.
- Aumenti di stipendio
- certi per i ministeri e la presidenza de lconsiglio
- caso per caso negli enti locali
Gli aumenti di stipendio si basano sul rifinanziamento dei fondi per il salario accessorio, che finanziano le quote aggiuntive in busta paga rispetto al«tabellare» di base.
Agli enti locali invece, viene data la possibilità di aumentare il fondo accessorio fino a portarlo, sommato alle risorse per le elevate qualificazioni, al 48% della spesa sostenuta nel 2023 per i tabellari del personale non dirigente. In pratica dipenderà dalle scelte e dalle possibilità di ogni amministrazione, vincolata dall'obbligo di continuare a garantire il rispetto degli equilibri pluriennali di bilancio certificati dai revisori.
Concorsi e scorrimento delle graduatorie:
- - viene estesa a tre anni la durata delle graduatorie in tutti gli enti locali;
- - le amministrazioni attraverso le commissioni di concorso devono rendere più trasparenti le graduatorie;
- - è venuto meno il divieto sostenuto dalla giurisprudenza di bandire nuovi concorsi in presenza;
- - nello scorrimento delle graduatorie occorre che l'ente che ha indetto le procedure comunichi i nominativi o la posizione dei candidati che possono essere assunti da altre amministrazioni, e la data entro cui la graduatoria è utilizzabile;
- - le nuove regole impongono di destinare almeno il 15% delle capacità assunzionali alla mobilità volontaria. Entreranno in vigore a partire dal 2026, e dovranno essere utilizzate in un numero ridotto di enti: quelli che hanno più di 50 dipendenti in servizio e che programmano almeno lo assunzioni nell'anno.
È stato inoltre chiarito che il calcolo deve essere effettuato sulle assunzioni programmate e non sulle capacità assunzionali teoricamente utilizzabili.