La soluzione per il rilancio della P. A. è davvero sempre quella dei dirigenti fiduciari?

Non riteniamo che, per la gestione del Recovery Plan, la Pubblica Amministrazione necessiti di acquisire dall’esterno profili di alta competenza e di alta specializzazione, per selezionare i migliori.

La P.A. ha già una dirigenza competente e di alto profilo, che si cimenta quotidianamente in attività di gestione spesso molto complesse, ma in un soffocante ginepraio legislativo, in una condizione di precarietà degli incarichi e instabilità di funzioni, con continue erosioni dell’autonomia gestionale da parte della politica.

Non è con il ricorso al reclutamento esterno di tipo fiduciario e senza garanzia di stabilità che si risolvono i problemi di efficienza della P.A., ma occorrono invece principi di legalità e trasparenza nell’ attribuzione degli incarichi, una vera meritocrazia nei meccanismi di progressione di carriera, un’obiettiva valutazione della classe dirigente, in linea con quanto chiedono gli organismi politici a livello europeo.

Non occorrono alte figure di passaggio, ma professionalità che hanno scelto una carriera al servizio della collettività.

Lo sostiene, in un comunicato stampa, con ampiezza di argomentazioni, Mario Sette  Segretario Generale della Direl e Segretario Generale aggiunto della Fedirets.

Leggi il comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale della Direl

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